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Italia: paese ricco di contraddizioni T3 L‘Italia è un paese fortemente centralizzato per la sua amministrazione statale ma molto eterogeneo sotto l‘aspetto sociale, economico e culturale. I fenomeni che nascono da questa situazione fanno della penisola un paese particolare rispetto al resto del vecchio continente. Anche se fenomeni di forti disuguaglianze regionali si riscontrano in Gran Bretagna con il Galles, in Spagna con l‘Andalusia e in Germania con il Meclemburgo e la Pomerania Occidentale. Paese che vai, regioni che trovi. In Italia depresso è un po‘ tutto il cosiddetto Mezzogiorno: circa un terzo del paese, un‘area che conta 20 milioni di abitanti. Eventi storici, certe decisioni politiche e la situazione climatica sono alla base del grande divario tra Nord e Sud Italia. I dati parlano chiaro: il tasso di disoccupazione è tre volte più grande rispetto alle regioni del Nord, tra i giovani il 45 per cento è alla ricerca di un lavoro. Non è quindi un caso che su ogni tre persone che emigrano in cerca di lavoro, due sono meridionali. Il divario Nord-Sud, nonostante anni di sforzi notevoli, non sembra diminuire. E non aiutano certamente le forti richieste separatiste dalla Lega Nord. Il leader carismatico del partito leghista, Umberto Bossi1, vuole che il Nord diventi una regione autonoma chiamata “Padania”. Il Sud del paese, a suo modo richiede una certa indipendenza dal Settentrione. Sono questi gli aspetti che più si notano rispetto al problematico rapporto e al difficile equilibrio tra il Nord e il Sud dell’Italia. Uno degli aspetti più vistosi della contraddizione riguarda il mercato del lavoro: al Nord ad esempio nel Trentino-Alto Adige, dicono le statistiche, l‘occupazione è quasi al 100 per cento. Infatti, solo meno del tre per cento della popolazione è senza lavoro, mentre nel Sud ogni terzo adulto è senza occupazione. Ma non è l‘unico dato che mostra il divario tra il nord-sud della penisola. A Milano il reddito pro capite risulta due volte e mezzo maggiore che a Napoli. Ed ancora: solo il 12 per cento dell‘export made in Italy parte dal Sud dove vive il 37 per cento della popolazione italiana che contribuisce solo per il 25 per cento al PIL (prodotto interno lordo). Il divario tra Nord e Sud, anche se è alimentato da motivi politici e da interessi economici diversi, si esprime ancor oggi attraverso pregiudizi secondo i quali il Nord sarebbe “produttivo“ e il Sud “assistito“. Per alcuni il Nord sfrutterebbe il Sud, per altri invece sarebbe il Sud la causa dei mali d‘Italia. Difficile trovare la ricetta per uscire dal mare di contraddizioni e superare l’enorme crisi Nord-Sud. Economisti e sociologi vedono una possibile soluzione nella formazione scolastica di alto livello e nell‘eliminazione dei fenomeni mafiosi che hanno condizionato e condizionano da decenni la società meridionale. Il Mezzogiorno può trovare attraverso l‘autosviluppo la giusta via per uscire da una crisi che dura ormai da più di cento anni? Michael Pohle, radioWissen; Heft 2 ott. 2003 E1 Un articolo per il sito Internet della scuola Volete informare gli alunni della vostra scuola sul “divario Nord-Sud” che esiste in Italia. Scrivete dunque un articolo in lingua tedesca nel quale riassumete i fatti più importanti contenuti in T3. 5 10 15 20 25 30 1 Umberto Bossi, leader della Lega Nord fino ad aprile 2012 L e z io n e 1 4 109centonove..................................... N u r zu P rü fz w e c k e n E ig e n tu m d e C .C . B u c h n e r V e rl a g s | |
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