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Il lavoro precario: l’esperienza in un call-center T2 I N F O Il precariatoIn Italia ci sono molte persone senza un posto di lavoro stabile. Soprattutto tra i giovani laureati è cresciuto il numero dei precari che si vedono costretti ad accettare degli impieghi che non sono solo mal pagati e di incerta durata, ma non sempre corrispondono alla loro formazione universitaria. Il contratto cosiddetto flessibile non garantisce un reddito fisso. Lavoravo per meno di cinque euro l’ora. Io studio e vivo con i miei, quindi ancora mi poteva andare bene. Ma le storie che vedevo in quel call-center erano paurose. Studenti ma anche laureati, operatori turistici, ingegneri, gente in gamba, con famiglia, che conosceva cinque lingue, costretti a sottostare a contratti che cambiavano (in peggio) ogni mese a piacimento senza preavviso. Tutto ciò fino a quando un giorno siamo stati avvisati che dal giorno dopo non ci saremmo più dovuti presentare al lavoro perché il call-center sarebbe stato chiuso. Brevemente ci hanno detto che le nostre vendite erano scese, che altri call-center erano più competitivi per via degli stipendi più bassi. Hanno aggiunto di essere dispiaciuti perché non erano riusciti a mantenere i posti di lavoro. Fine del gioco, tutti a casa e non importa se senza preavviso. Magari non hai un’altra offerta pronta sottomano e devi trovarti un modo per mangiare e pagare le bollette. Vorrei andarmene da questo paese. Francesca Pallotti, Roma 5 10 E2 Tutto chiaro? 1. Quali sono i problemi che deve affrontare Francesca? 2. Che informazione ci dà la testimonianza di Francesca sulla situazione economica di tanti giovani in Italia? L e z io n e 1 3 91novantuno .................................... N u r zu P rü fz w e c k e n E ig e n tu m d e s C .C . B u c h n e r V e rl a g s | |
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